Finalmente siamo venute! Piacere, siamo le Bonobos Girls. Parleremo di sesso, tradimento, avventure estive, piacere. Tanto piacere. E di cosa sennò.Tenete a posto le vostre mani, monelle.
Arriva la bella stagione, finalmente si inizia ad andare al mare, uscire in bici, lunghe passeggiate notturne, tanta voglia di respirare aria nuova, ma non solo per vostre chiome, ma anche per i nostri punti nascosti. Tutto l’anno stretti dentro quei pantaloni; ma ora ecco l’effetto “nude”, indossiamo perizoma colora carne senza mutandine, perché proprio ieri siamo andate dall’estetista che ci ha fatto tornare le pudenda di nuovo bambine.
Le mie varie labbra avevano dato appuntamento a un anonimo membro dell’altro sesso.
Al primo incontro egli si era alzato per essere succhiato dall’alto in basso.
Eravamo in piena campagna, all’interno di un abitacolo comodo e vasto.
Una volta accomodati dentro, abbiamo iniziato con i classici baci tradizionali. Mentre affondava la sua lingua nella mia bocca, lui prelevava un seno dalla mia camicetta. Con la mano destra mi strizzava i capezzoli, e con la sinistra si avvicinava alle mie parti basse. Bisogna ricordare agli ometti che il seno non è un pallone da calcio. In mezzo sono posizionati due enormi capezzoli a occhio di bue che vanno strofinati leggermente, esercitando una leggera ma decisa pressione.
A volte l’uomo pensa di essere dal ciclista e si occupa solo del gonfiaggio delle pere. Mentre i miei seni erano turgidi e scoperti, la mia bocca incollata sul suo glande, lui mi adagia e mi sfila le mutandine.
Io apro le gambe già godendo di ciò che sto per godere.
La sua lingua dall’ombelico slitta fino all’origine dell’universo, al centro del mio mondo. Caldo e scivoloso, caverna e vulcano.
Egli beve il mio nettare direttamente dalle mie (piccole) labbra, spugnose e fameliche di piacere.
Il mio sipario di dilata per lui.
La sua bocca scava intrepida.
Mentre lui scodinzola attorno al mio fuoco, il mio ventre diviene palpitante ed esagitato. Il brivido esultante. Le mie anche si muovono come sotto un terremoto. Ed esplodo in un vortice di piacere e orgasmo e percussione…
Mi alzo, mi rinfilo le mutandine, lo guardo negli occhi, e lo ringrazio, che mi ha reso Padrona.