convegno venerdì

Venerdi 20 marzo 2015, h. 17.30

Libreria La Feltrinelli, Via Milano, angolo via Trento – Pescara

presentazione del libro 

Democrazia cercasi

                     di Stefano G. Azzarà

Dalla caduta del Muro a Renzi: sconfitta e mutazione della sinistra, bonapartismo postmoderno e impotenza della filosofia in Italia

Imprimatur Editore

 

  Introduce: Maurizio Acerbo

 

Intervengono:

Riccardo Cavallo (Università di Teramo)

Damiano Palano (Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano)

 

 

Modera: Giorgio Grimaldi (Università “G. d’Annunzio” di Chieti-Pescara)

 

Conclude l’Autore:

Stefano G. Azzarà (Università di Urbino)

 

Possiamo ancora parlare di democrazia in Italia? Mutamenti imponenti hanno svuotato gli strumenti della partecipazione popolare, favorendo una forma neobonapartistica e ipermediatica di potere carismatico e spingendo molti cittadini nel limbo dell’astensionismo o nell’imbuto di una protesta rabbiosa e inefficace. Al tempo stesso, in nome dell’emergenza economica permanente e della governabilità, gli spazi di riflessione pubblica e confronto sono stati sacrificati al primato di un decisionismo improvvisato.

Dietro questi cambiamenti c’è però un più corposo processo materiale che dalla fine degli anni Settanta ha minato le fondamenta stesse della democrazia: il riequilibrio dei rapporti di forza tra le classi sociali, che nel dopoguerra aveva consentito la costruzione del Welfare, ha lasciato il campo ad una riscossa dei ceti proprietari che nel nostro paese come in tutto l’Occidente ha portato ad una redistribuzione verso l’alto della ricchezza nazionale, alla frantumazione e precarizzione del lavoro, allo smantellamento dei diritti economici e sociali dei più deboli. Intanto, nell’alveo del neoliberalismo trionfante, si diffondeva un clima culturale dai tratti marcatamente individualistici e competitivi. Mentre dalle arti figurative alla filosofia, dalla storia alle scienze umane, il postmodernismo dilagava, delegittimando i fondamenti e i valori della modernità – la ragione, l’eguaglianza, la trasformazione del reale… – e rendendo impraticabile ogni progetto di emancipazione consapevole, collettiva e organizzata.

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