Il Monastero del Carmine in Città Alta a Bergamo inaugura una nuova fase della sua storia grazie al progetto “#tuoCarmine si racconta”, realizzato da SuperUrbanity in collaborazione con il Teatro Tascabile di Bergamo (TTB). L’iniziativa, vincitrice del bando Innovacultura 2024 per la categoria dedicata ai complessi monumentali non statali, è l’unica proveniente dal territorio bergamasco e segna un passo decisivo verso l’accessibilità culturale e la digitalizzazione.
Un modello innovativo di valorizzazione
L’obiettivo del progetto è duplice: da un lato valorizzare il patrimonio storico e culturale del complesso cinquecentesco, dall’altro coinvolgere cittadini, visitatori e sostenitori in un percorso di co-creazione e partecipazione attiva. Il Monastero del Carmine, già riconosciuto come primo Partenariato Speciale Pubblico-Privato d’Italia, si trasforma così in un laboratorio di sperimentazione in cui cultura e tecnologia dialogano per superare barriere fisiche e cognitive.
Tecnologie e accessibilità
Il nuovo portale digitale, che integra sito e web app, è stato sviluppato con un approccio orientato alla user experience. Grazie a strumenti come cuffie a conduzione ossea, monitor touch accessibili, pannelli braille e contenuti multimediali in lingua dei segni, la visita diventa autonoma, immersiva e multisensoriale. Un sistema di segnaposti in metallo con testi braille, QR code e tag NFC guida i visitatori lungo il percorso, mentre realtà aumentata, audio e video arricchiscono la narrazione del luogo.
SuperUrbanity: piattaforme e strumenti digitali
Alla base del progetto vi sono due piattaforme sviluppate da SuperUrbanity:
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ForImpact.AI, che permette di misurare e comunicare l’impatto delle azioni di donors e stakeholder, collegandole agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’ONU;
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UrbanCanva, che raccoglie dati tramite questionari interattivi e mappe geolocalizzate, restituendo con l’ausilio dell’intelligenza artificiale indicazioni utili per la pianificazione condivisa del futuro del Carmine.
Grazie a questi strumenti, il Monastero non diventa solo luogo di fruizione culturale ma anche spazio di co-progettazione partecipata, dove la comunità contribuisce attivamente a immaginare nuove funzioni e prospettive.
Un lavoro corale
Il percorso di trasformazione è stato sviluppato da un team multidisciplinare che ha coinvolto programmatori, accessibility manager, rappresentanti di ENS Bergamo, interpreti LIS, attori, videomaker e abitanti del quartiere. Una coralità che riflette la natura inclusiva del progetto e la volontà di rendere il Carmine un bene comune vissuto da tutti.
Un paradigma replicabile
Come sottolineato da Rodolfo Pinto, CEO di SuperUrbanity, e da Gloria Gusmaroli del TTB, “#tuoCarmine si racconta” rappresenta un modello scalabile e replicabile anche in altri contesti, capace di unire innovazione tecnologica e vocazione culturale. Un approccio che mira non solo a migliorare la fruizione del Monastero del Carmine, ma a proporre un nuovo paradigma nazionale per la valorizzazione dei beni culturali.