Fino a 3.700 € l’anno scegliendo l’insegna giusta. Prezzi in crescita del 2,2% sul 2024.
Milano, 2 settembre 2025 – L’indagine annuale di Altroconsumo su supermercati, ipermercati e discount fotografa un mercato in lieve rialzo dei prezzi (+2,2% rispetto al 2024: +2,4% nei super, +2,1% nei discount e +1,9% negli iper), ma con margini di risparmio rilevanti per chi seleziona con attenzione punto vendita e paniere. Per una famiglia di quattro persone (spesa media annua Istat 9.276 €) il risparmio può arrivare fino a 3.700 € in dodici mesi puntando sui prodotti più economici.
Insegne più convenienti per paniere
-
Prodotti più economici (discount): Eurospin è l’insegna con i prezzi più bassi, con un taglio fino a quasi il 40% rispetto alla media nazionale.
-
Spesa mista (iper/super): Famila (insieme a Famila Superstore) guida la classifica (indice 100), seguita da Coop (101) e Conad (102).
-
Spesa mista (discount): In’s Mercato primo (indice 100); alternative: Eurospin (102) e Lidl (106).
-
Prodotti di marca: ancora Famila in testa (indice 100), con Esselunga/Esselunga Superstore, Ipercoop e Spazio Conad a ridosso (101).
-
Private label (marchio dell’insegna): Carrefour al primo posto (indice 100); Spazio Conad 101; Conad 103; Conad Superstore 104.
Quanto si può risparmiare
-
Prodotti più economici: fino a 3.700 €/anno scegliendo Eurospin.
-
Private label: con Carrefour il risparmio può toccare 3.308 €/anno.
-
Spesa mista: nei discount il picco è 2.838 € con In’s Mercato; in iper/super la migliore è Famila (fino a 208 €/anno).
-
Prodotti di marca: massimo 506 €/anno con Famila. Nota: le marche registrano le oscillazioni più ampie, con differenze >100% tra punti vendita.
Dove conviene di più: città e regioni
-
Regioni: Sicilia la più economica; Val d’Aosta la più cara.
-
Città: primato del risparmio a Venezia, poi Como e Verona. Sassari è la meno economica.
-
Punti vendita più competitivi (prodotti di marca): al top l’Iper Rossetto di Marcon (VE). La catena Rossetto piazza 5 negozi nella top 10. Bene il Nord-Est (Mega a Pordenone, Udine, Treviso). Nel Centro spicca Coop.fi Sesto Fiorentino, al Sud un Dok di Taranto (entrambi indice 107). In coda un Despar di Cagliari (131) e un Sigma di Bologna (132).
Mappa della spesa e incidenza sui redditi
La spesa alimentare può pesare fino al 19% del budget familiare: Puglia 19,3%, Calabria 19,2%, Campania 18,5%, Basilicata 18,3% (redditi medi <40.000 €). Minima incidenza in Trentino-Alto Adige (10,7%) e Lombardia (11,1%) (redditi >60.000 €). Sotto il 13% in Emilia-Romagna, Veneto, Piemonte, Liguria, Toscana. Il divario tra l’incidenza più bassa e quella più alta è 8,6 punti.
Metodologia in sintesi
Rilevazione 3–31 marzo 2025 su 1.150 punti vendita in 67 città (circa il 64% dei capoluoghi), con 1,6 milioni di prezzi su 125 categorie (alimentari, cura casa/persona, pet). Quattro panieri: spesa mista, marche, prodotti più economici, private label. Classifiche basate su indice 100 (catena/negozio più conveniente).