Lavoro, tra i manager esplode la “GenAI Anxiety”: quasi 1 su 2 teme per il posto. Gli esperti: “Non serve panico, ma formazione sui principali tool”

A temere di più per il futuro del lavoro non sono gli impiegati, ma i dirigenti. È tra i manager, infatti, che si sta diffondendo la cosiddetta “GenAI Anxiety”, l’ansia legata all’avanzata dell’intelligenza artificiale generativa. Quasi un manager su due (43%) nel mondo teme che l’IA possa mettere a rischio il proprio ruolo, percentuale che sale al 46% tra chi lavora in aziende altamente innovative.

A rivelarlo è un’analisi condotta da Espresso Communication su fonti internazionali, tra cui il recente studio “AI at Work” del Boston Consulting Group, basato su un campione di oltre 10.000 professionisti globali. I dati mostrano come l’impatto dell’IA generativa stia cambiando non solo i processi produttivi, ma anche la percezione di stabilità e sicurezza tra i leader aziendali.

La “GenAI Anxiety” cresce ai vertici, ma cala nei livelli inferiori

Il timore di perdere il lavoro per colpa dell’IA è più forte tra chi occupa ruoli di responsabilità, mentre tra gli impiegati la percentuale scende al 36%. Un paradosso solo apparente, spiegano Giacinto Fiore e Pasquale Viscanti, fondatori di Intelligenza Artificiale Spiegata Semplice, la più grande community italiana dedicata all’IA per imprenditori e manager.

“Chi conosce meglio la tecnologia – spiegano Fiore e Viscanti – è anche più consapevole delle sue potenzialità e dei cambiamenti che può generare. I dirigenti la utilizzano regolarmente nel 75% dei casi, contro il 51% degli impiegati. Tuttavia, paradossalmente, chi la conosce meno è più a rischio: non utilizzare gli strumenti di intelligenza artificiale per timore o diffidenza può compromettere la propria competitività futura.”

Molti lavoratori, infatti, evitano di usare l’IA generativa perché temono giudizi negativi da parte dei superiori, che spesso vedono questi strumenti come “furbate”. Un atteggiamento che rischia di rallentare l’adozione tecnologica e di alimentare il divario digitale interno alle aziende.

Il ruolo cruciale della leadership

Secondo il Boston Consulting Group, il sostegno dei leader aziendali è determinante nel favorire un approccio positivo all’IA. Quando la leadership incoraggia apertamente l’utilizzo di strumenti come ChatGPT o Gemini, la percentuale di dipendenti che ne ha un’opinione positiva passa dal 15% al 55%.
Eppure, solo un quarto dei lavoratori dichiara di aver ricevuto un reale supporto, e appena un terzo ha partecipato a programmi di formazione specifici.

La risposta: formarsi per superare l’ansia

“L’unico antidoto alla GenAI Anxiety non è evitarla, ma formarsi” affermano Fiore e Viscanti.
Per questo hanno ideato la Generative AI Week, un’iniziativa gratuita in programma dal 17 al 21 novembre 2025 sulla piattaforma AI Play. Durante cinque giorni di formazione online, aperta a tutti previa iscrizione, i partecipanti potranno imparare a utilizzare in modo pratico i principali tool di IA generativa, tra cui Gemini, Midjourney, ChatGPT, Canva e Agentspace.

“Non serve essere esperti o ‘nerd tecnologici’ – proseguono – ma iniziare a usare gli strumenti in modo consapevole. Solo così l’intelligenza artificiale può diventare un alleato sul lavoro, capace di alleggerire le attività operative e migliorare la qualità dei risultati.”

La Generative AI Week segue il successo internazionale dell’AI WEEK, confermandosi un appuntamento di riferimento per la formazione nel campo dell’intelligenza artificiale applicata al business.

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